Enrico Rovelli

Enrico Rovelli

Artista e Imprenditore Musicale

Nasce da famiglia milanese a Erba in provincia di Como nel 1944.

La passione per l’arte figurativa accompagna Rovelli sin da bambino. Si diploma ai corsi serali della Scuola Superiore d’Arte al Castello Sforzesco di Milano mentre, durante il giorno, frequenta il corso di Scenografia alla Sormani.
La sua preparazione artistica e il fermento politico che si respira a cavallo degli anni ‘60 e ‘70 lo portano a girare l’Europa e a frequentare movimenti e circoli artistici politicamente attivi di stampo anarchico.

Per vivere, lavora anche presso il laboratorio dell’architetto Scarpini, cosa che gli permetterà negli anni successivi di farsi conoscere e avviare un’attività imprenditoriale legata al mondo della produzione di spettacoli di musica live.
Qui conosce il pittore Milani che gli insegna a lavorare l’oro zecchino e l’argento in foglia su vetro. Una tecnica che diventa una costante della sua produzione artistica. Nel tempo, abbandona il vetro e comincia a lavorare su diversi tipi di supporti, in particolare su grandi tele che costruisce personalmente.
Colpito dall’opera dell’artista Alberto Burri, inizia a sentire la necessità di creare quadri in cui risulta evidente la volontà di mostrare la funzione espressiva della materia utilizzando acrilico, olio e nitro con tela iuta e fil di ferro.
Da qui in avanti, la sua propensione alla sperimentazione diventa un punto saldo della sua produzione, in cui scale di grigi, bianco, nero e, talvolta, rosso con gli immancabili oro e argento creano suggestive tele astratte composte da strisce, linee e superfici di colore che diventano rilievi.

La sua attività artistica viene interrotta quando l’impegno in campo musicale diventa, a tutti gli effetti, la sua occupazione principale, anche se continua a curare personalmente le grafiche dei manifesti e alcune scenografie dei concerti di cui si occupa.


La carriera imprenditoriale nella musica

La sua competenza artistica nella produzione di spettacoli, il suo intuito e la sua innata capacità imprenditoriale gli permettono di produrre la maggior parte dei concerti internazionali (Genesis, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Queen, The Police, The Clash, U2, David Bowie…) e di diventare un importante riferimento nel settore.
Grazie alla sua notorietà nel mondo della produzione live, Rovelli diventa manager di Patty Pravo e successivamente, per più di 15 anni, di Vasco Rossi. Lavora al suo fianco e contribuisce in modo sostanziale al suo successo. Per lui organizza oltre 500 concerti, compreso il primo live allo stadio di San Siro (1990) convincendo l’artista delle sue grandi potenzialità.
Si occupa anche di Pino Daniele, Antonello Venditti, Adriano Celentano, Renato Zero, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Marco Masini, Fabio Concato, Simone Tomassini, Fabrizio Moro, Anna Oxa e tanti altri.
Enrico Rovelli è un fondatore di Radio Music 100 (con l’amico Enrico Porreca), poi diventata Radio DeeJay, fondatore e gestore di locali quali La Carta Vetrata di Bollate – dove suonano e si formano molti gruppi tra i quali spicca la PFM – e, a Milano, Rolling Stone, City Square e Alcatraz, affermatisi velocemente come punti di riferimento della vita notturna milanese.

Enrico Rovelli

Il ritorno artistico

Dal 2011 Rovelli avverte di nuovo il bisogno di trasmettere il suo sentire attraverso la pittura. I primi due quadri che dipinge sono dedicati al figlio scomparso qualche tempo prima.
Lo studio e l’utilizzo scrupoloso di materiali vecchi e nuovi testimoniano che Rovelli continua la sua ricerca di una dimensione concreta, corporea e tangibile dell’opera, attraverso un lungo processo di creazione.
All’acrilico, all’olio e al nitro si aggiunge anche l’utilizzo massiccio delle resine e vernici Awlgrip. Nei quadri, spesso di grandi dimensioni, troviamo anche legni, cortecce, tele di juta, carte incollate e stratificate, spessori: linee e aree di colore, colate di resine e sottili tracciati grafici simili ad elettrocardiogrammi (che per Enrico sono un omaggio al padre la cui calligrafia era simile a questa sorta di grafismo) sono un tratto distintivo della produzione di questi anni.


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